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19 Maggio 2025
IL METODO FREQUENCY®
NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE OVARICO E MESTRUALE
Approccio clinico, basi fisiopatologiche e applicazioni pratiche
A cura del Dott. Giovanni Peduto, Chinesiologo
Negli ultimi anni, l’evoluzione del Metodo Frequency® ha aperto nuove prospettive nel trattamento dei dolori funzionali legati alla sfera ginecologica. In particolare, sintomi come dismenorrea, ovulazione dolorosa, dolori associati alla PCOS e all’endometriosi possono oggi essere affrontati con un approccio non invasivo, sicuro ed efficace.
Grazie all’integrazione di stimolazioni aptiche e frequenze vibrazionali mirate, il Metodo Frequency® agisce direttamente sulla percezione del dolore e sull’infiammazione locale, offrendo un sollievo immediato e persistente.
I risultati osservati nel tempo, supportati da una pubblicazione scientifica sulla rivista Obstetrics and Gynecology del gruppo Gavin, testimoniano l’efficacia del metodo come valido strumento per la gestione del dolore pelvico cronico femminile.
Anatomia
Ovaie
Le ovaie sono due ghiandole, di forma a mandorla, posizionate ai due lati dell’utero e fanno parte dell’apparato riproduttivo femminile. Sono lunghe circa 4 centimetri, alte 2 centimetri e spesse 1 centimetro, dimensione che durante la fase infiammatoria tende ad aumentare per accumulo di liquido. La loro dimensione anatomica varia a seconda dell’età; sono piccole da bambine, si sviluppano nella maturità e tendono a ridursi con l’invecchiamento.
Le ovaie hanno un doppio ruolo: una funzione gametogenica, che indica la produzione degli ovuli dove avviene la funzione di riproduzione e una funzione endocrina, con cui vengono rilasciati gli ormoni sessuali che regolano le varie fasi della vita riproduttiva femminile.
Ogni mese dalle ovaie viene liberato un ovulo maturo, pronto per essere fecondato. Questo viene espulso dal follicolo ovarico ed entra nella tuba di Falloppio, (ciascuna tuba di Falloppio è fissata con un’estremità ai lati della parte superiore dell’utero, mentre l’estremo opposto si colloca in stretta vicinanza con l’ovaio, avvolgendolo dall’alto come un imbuto.) mentre lo stesso follicolo si trasforma in corpo luteo e provvede a secernere ormoni sessuali, quali estrogeni e progesterone, questo, in attesa che l’ovulo venga fecondato.
Se la fecondazione non ha avuto luogo l’ovulo viene espulso con il flusso mestruale, mentre il corpo luteo regredisce e torna ad assumere la forma del follicolo. Se invece la fecondazione avviene, l’uovo fecondato transita attraverso le tube e giunge all’utero, dando vita all’instaurarsi della gravidanza.
Utero
L’utero è un organo muscolare di tessuto muscolare liscio e cavo che, insieme alle ovaie, alle tube di Falloppio, alla vagina e alla vulva forma l’apparato riproduttivo femminile. È l’organo deputato ad accogliere l’ovulo fecondato, a consentirne lo sviluppo e a espellere il feto a fine gravidanza. La cavità uterina è rivestita internamente da una mucosa, l’endometrio. La muscolatura che riveste l’utero (miometrio) grazie alle sue contrazioni rende possibile, al momento del parto, l’espulsione del feto. L’utero è formato da una porzione “detta corpo uterino” che si espande verso l’alto, è una parte più stretta, detta “collo dell’utero” o “cervice uterina”, dalla forma simil-cilindrica, rivolta verso il basso e che va a inserirsi nella vagina.
Dismenorrea
La dismenorrea è il termine medico che viene dato al ciclo quando è doloroso, i cosiddetti dolori mestruali, e colpisce più o meno tutte le donne fertili di qualsiasi età. Il dolore è intenso e si manifesta al basso ventre, qualche giorno prima dell’inizio delle mestruazioni; solitamente, si tratta di un dolore acuto, a volte con stati di crampi costanti. La dismenorrea rappresenta uno dei sintomi più comuni della sindrome premestruale; pertanto, può associarsi a sintomi “accessori” o “consequenziali” come, mal di testa, nausea, stipsi o diarrea e lombalgia, ma il sintomo principale è il dolore al basso ventre.
La dismenorrea può essere primaria e secondaria, a seconda delle cause.
La primaria, non è legata a malattie ginecologiche, si tratta di un sintomo attribuibile ai cambiamenti ormonali dovuti ai cicli ovulatori e ad un’eccessiva produzione di prostaglandine, (sostanze che si occupa dei processi infiammatori e non) che provocano contrazioni spastiche e dolorose dell’utero.
La secondaria, è dovuta ad altre malattie o disfunzioni pelviche.
Le cause più comuni sono l’endometriosi, l’infiammazione delle tube o delle ovaie, l’adenomiosi uterina, fibromi e polipi dell’utero o della cervice.
Ovulazione Dolorosa – Mittelschmerz
In alcune donne, l’ovulazione si accompagna ad un dolore addominale o pelvico, il termine medico che si usa per indicare il dolore da ovulazione da metà ciclo è mittelschmerz (deriva dalle parole tedesche medio e dolore) e circa il 20% delle donne durante questa fase soffre di dolore. Il dolore ovulatorio si manifesta all’incirca dopo 2 settimane dall’inizio delle mestruazioni e coincide con la rottura del follicolo ovarico maturo e il conseguente rilascio della cellula uovo. Il dolore può essere o bilaterale o unilaterale, può variare da una lieve fitta al fianco a un grave disagio.
Il dolore può verificarsi prima, durante o dopo l’ovulazione. La causa esatta è sconosciuta, ma esistono diverse spiegazioni:
- Il rigonfiamento dei follicoli all’interno delle ovaie, espandendosi e aumentando la superficie dell’ovaia stessa, può causare dolore.
- Rottura della parete ovarica con l’ovocita.
- Irritazione addominale: quando una cellula uovo si sviluppa nelle ovaie, è circondata da liquido follicolare che può irritare il rivestimento della cavità addominale (peritoneo).
- Contrazione delle cellule muscolari lisce, queste contrazioni si verificano in risposta ad un aumento del livello di prostaglandina F2-alfa e all’ondata di ormone luteinizzante (LH).
- Contrazione delle tube di Falloppio.
Ovaio policistico
L’ovaio policistico, noto anche come sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), è una condizione endocrina che colpisce le donne in età riproduttiva. È caratterizzata da una combinazione di sintomi, che possono includere:
- Cicli mestruali irregolari o assenti: Le donne con PCOS possono avere cicli mestruali irregolari o addirittura mancanza di mestruazioni (amenorrea).
- Ipertrofia ovarica: Le ovaie possono contenere follicoli che non si sviluppano completamente e possono apparire come cisti nelle immagini diagnostiche, anche se queste non vanno considerate delle vere e proprie cisti.
- Livelli ormonali scompensati: Le donne con PCOS spesso presentano livelli più alti del normale di ormoni come l’ormone luteinizzante (LH) e insulino-resistenza. Inoltre, possono avere livelli di estrogeni e progesterone scompensati.
- Iperandrogenismo: Questo si manifesta con un eccesso di ormoni androgeni (come il testosterone), che può causare sintomi come acne, eccessiva crescita dei peli corporei (irsutismo) e perdita dei capelli di tipo maschile (alopecia androgenetica).
La diagnosi di PCOS viene solitamente effettuata in base ai sintomi, ai test ormonali, all’ecografia pelvica e all’esclusione di altre condizioni simili. Sebbene la causa esatta del PCOS non sia completamente compresa, fattori genetici e insulinici sembrano svolgere un ruolo importante nello sviluppo della condizione.
Endometriosi: un focus approfondito
L’endometriosi è una “malattia infiammatoria cronica” in cui tessuto endometriale cresce fuori dall’utero, interessando ovaie, peritoneo, tube, legamenti uterini e in alcuni casi vescica o intestino. Si stima che colpisca circa il “10-15% delle donne in età fertile”, con un impatto significativo sulla qualità della vita.
Sintomi principali:
– Dolore pelvico cronico
– Dispareunia (dolore durante i rapporti)
– Dismenorrea grave
– Dolore intestinale o urinario durante il ciclo
– Infertilità
Fisiopatologia:
Il tessuto ectopico risponde agli stimoli ormonali del ciclo mestruale, provocando infiammazione locale, sanguinamento e formazione di aderenze. Ciò comporta una “iperproduzione di prostaglandine e citochine pro-infiammatorie”, che amplificano il dolore.
Trattamento con Metodo Frequency®
Nel caso dell’endometriosi, il metodo interviene sulla componente infiammatoria e dolorosa. Non sostituisce le terapie mediche o chirurgiche, ma rappresenta un “potente supporto sintomatico”. L’applicazione regolare del trattamento può ridurre sensibilmente la percezione del dolore e la rigidità addominale localizzata.
Il Metodo Frequency® nel trattamento del dolore ovarico e pelvico
Frequenza “Antalgic” e meccanismo d’azione ipotizzato
La frequenza “Antalgic”, generata dall’app -Dr. Frequency-, è progettata per agire sul dolore e sull’infiammazione. Le stimolazioni vibrazionali, tramite dispositivi Woojer o altri a tecnologia Osci™, sembrano:
– “Ridurre la produzione di prostaglandine”
– “Favorire il riassorbimento dei liquidi”
– “Modulare la sensibilità nocicettiva a livello locale”
– “Stimolare la vascolarizzazione e il drenaggio linfatico locale”
“Modalità di applicazione”
Il dispositivo viene applicato sulla zona dolorante, in genere:
– “Basso ventre centrale o laterale” in caso di dismenorrea o ovulazione dolorosa
– “Area sovrapubica o iliaca” in caso di endometriosi superficiale o PCOS
L’applicazione dura circa “20 minuti”. La risposta clinica è “immediata e visibile”, con riduzione del dolore alla palpazione e miglioramento della tensione addominale.
Anche solo “due applicazioni consecutive” possono eliminare il dolore per l’intero ciclo, evitando l’uso o l’abuso di farmaci analgesici o antinfiammatori.
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Fasi del trattamento:
- Anamnesi iniziale: raccolta di informazioni cliniche e sintomatiche
- Localizzazione del punto da trattare: identificare l’area su cui applicare i dispositivi aptici con una palpazione addominale.
- Valutazione iniziale: somministrazione del questionario VRS (Verbal Rating Scale) per la misurazione del dolore, seguita da un esame palpatorio per individuare eventuali rigonfiamenti, aderenze tissutali o linfonodi ingrossati.
- Impostazione della frequenza: avvio del programma Antalgic tramite l’app Dr. Frequency, connessa via Bluetooth o mini-jack 3.5 al device Strap Edge Woojer.
- Trattamento: applicazione delle vibrazioni per 20 minuti.
- Verifica finale: ripetizione della palpazione e del questionario VRS per valutare i cambiamenti rispetto alle condizioni iniziali.
Durata e modalità di applicazione
La durata standard di ciascuna seduta è di 20 minuti. Questo tempo è stato definito come ottimale per consentire alle frequenze sonore, trasmesse sotto forma di vibrazione, di generare effetti fisiologici misurabili. Allo stesso tempo, la durata contenuta permette di evitare il surriscaldamento del dispositivo, mantenuto a una temperatura ideale grazie all’applicazione di un ecogel a base d’acqua sulla superficie a contatto con il corpo.
Possibili effetti benefici: Riduzione dei liquidi conseguenti a processi infiammatori, con conseguente diminuzione della pressione esercitata sui tessuti circostanti; Favorisce il distacco di aderenze e tessuti fibrotici*
Possibili effetti collaterali
In alcuni casi, il giorno successivo al trattamento, si possono osservare perdite mestruali più abbondanti del normale, accompagnate da coaguli. Potrebbe indicare il distacco di tessuto endometriale*, particolarmente nei casi di endometriosi. Tuttavia, tale manifestazione può anche rappresentare un segnale positivo, suggerendo un miglioramento dello stato endometriale grazie a un processo di “pulizia” dei tessuti fibrotici accumulati.
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Il Metodo Frequency® rappresenta un “approccio innovativo, sicuro e non invasivo” per il trattamento dei dolori ovarici, uterini e pelvici legati a disfunzioni funzionali e infiammatorie. La comprensione della fisiopatologia dei disturbi femminili, insieme all’applicazione pratica del metodo, consente agli operatori di:
– Offrire un sollievo rapido alle pazienti
– Integrare strumenti aptici e frequenze specifiche nella propria pratica clinica
– Ridurre la dipendenza da farmaci
– Promuovere un approccio globale e naturale alla salute femminile
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