MORBO DI CROHN e METODO FREQUENCY®
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25 Ottobre 2023Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, che compromette alcune funzioni deputate al controllo dei movimenti e dell’equilibrio.
La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento”.
I gangli della base, (nuclei caudato, putamen e pallido) sono le strutture nervose coinvolte nella malattia. Si trovano in aree profonde del cervello e partecipano alla corretta esecuzione dei movimenti.
Questa malattia si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello si riduce.
La causa è dovuta alla degenerazione di neuroni nell’area chiamata Sostanza Nera.
Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata alfa-sinucleina, ipotizzando che questa ne sia la causa.
I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici) e, in una fase più avanzata, l’instabilità posturale che comporta una perdita di equilibrio; manifestandosi in modo asimmetrico (un lato del corpo è più interessato dell’altro).
Uno dei segni più evidenti del malato di Parkinson è il volto senza espressione, dovuto alla rigidità dei muscoli facciali.
Questi sintomi hanno effetti anche sull’umore, causando una sindrome depressiva che può manifestarsi con umore deflesso, affaticamento, disturbi del sonno, modificazioni dell’appetito, disturbi di memoria.
Il trattamento, proposto per il Parkinson, nella Chinesiologia Sensoriale™
Questo trattamento ha come obiettivo principale quello di migliorare 4 aspetti fondamentali, che sono:
- DOPAMINA: stimolazione della dopamina attraverso l’ascolto di frequenze sonore e cromoterapia per la stimolazione delle aree cerebrali deputate al rilascio di dopamina;
- POSTURA: esercizi per il miglioramento dell’attività muscolare deputata all’equilibrio;
- COORDINAZIONE: riduzione del tremore e coordinazione dei movimenti attraverso esercizi di scrittura fine (pregrafismo, ecc.) ;
- ESPRESSIVITA’: esercizi di mimica facciale per migliorare l’espressività del viso.
Le frequenze sonore nel parkinson
Alcune frequenze sonore, come gli 8 Hz e i multipli di essa come la famosa 432 Hz e di conseguenza anche la musica classica a 432 Hz, possono avere un impatto particolarmente positivo sulle persone affette da Parkinson. La struttura complessa e il ritmo regolare della frequenza sinusoidale degli 8 Hz e dei 432 Hz possono contribuire a migliorare l’equilibrio, la coordinazione motoria e le funzioni cognitive. Questo avviene perché, si ha una stimolazione cerebrale che permette prima di migliorare la concentrazione e le capacità cognitive, il soggetto tende a rilassarsi e la fase di rilassamento riduce immediatamente lo stato di tremore a riposo dovuto ad un rilascio maggiore di dopamina. La musica classica spesso presenta ritmi ben definiti e questo ritmo può essere utilizzato per controllare i movimenti, aiutando a migliorare la coordinazione motoria e la fluidità dei gesti. Inoltre riduce lo stress e l’ansia spesso associati alla malattia di Parkinson.